Ogni nascita umana è un evento speciale, un fenomeno affascinante. La scintilla dell’esistenza accesa dall’atto sessuale, che si trasforma in un essere senziente.
Un’individualità che, crescendo, si svilupperà, soffrirà, amerà e donerà altra vita. Ogni nascita umana, generalmente, accade una volta sola. Venire al mondo due volte sarebbe impossibile.
Come spesso sentiamo dire, ognuno di noi è differente. Anche ammesso che, vivendo più vite, tornassimo indietro, saremmo sempre noi con i medesimi pregi e difetti. La storia di Phineas Gage conferma che… in realtà le cose potrebbero andare diversamente.
La storia di Phineas Gage: cosa accadde quel giorno?
Phineas era un giovane operaio americano di 25 anni, lavoratore di cantieri, alle prese con la costruzione di una ferrovia nel Vermont del 1848. Lui e la sua squadra avevano il compito di fare spazio alla ferrovia eliminando le rocce che ne ostacolavano la costruzione.
Il metodo di distruzione consisteva nell’inserire una carica esplosiva all’interno degli spazi tra una roccia e l’altra, e di spingere con un’asta di ferro cercando di andare più in profondità possibile.
Nel momento esatto in cui Phineas spingeva l’asta, tuttavia, l’esplosivo si innescò ed esplose. L’asta, spinta dalla forza esplosiva, partì in direzione del volto del giovane che fu completamente trapassato da parte a parte.
Il corpo di ferro entrò nella parte sinistra, appena sotto l’occhio, ed uscì con una velocità di movimento inaudita dal cranio, esportando varia materia organica. Parti di cervello e di osso si staccarono in pochi millesimi di secondo dal corpo di Phineas, che cadde a terra in preda a forti convulsioni.
Inspiegabilmente, tuttavia, dopo pochi minuti di sofferenza, Gage riuscì ad alzarsi, e aiutato dai suoi colleghi accorsi in tempo, venne trasportato in città da un medico.
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La prima visita e l’incontro con Harlow
Il primo specialista che lo vide non diede credito ad una singola parola del racconto di Gage e dei suoi compagni, ma fu costretto a cambiare idea dopo aver visto la ferita altrimenti inspiegabile.
Dopo le prime cure il caso passò a John Martin Harlow, che documentò sin dai primi giorni la vita e il comportamento dell’uomo ferito.
I primi giorni furono difficili a causa della copiosa perdita di sangue dovuta all’impatto. Phineas aveva difficoltà a parlare, a comprendere le informazioni che gli venivano date e ad esprimersi, fino ad entrare in uno stato semi comatoso che durò però poche settimane.
Dopo quattro anni di osservazione e riabilitazione cognitiva, Phineas Gage sembrava del tutto guarito. Decise di trasferirsi in Cile riprendendo a lavorare come stalliere e autista di diligenze.
Pochi anni dopo. Circa nel 1860, si trasferì in California raggiungendo la madre e la sorella. Si dice che in quel momento soffrisse di alcune difficoltà e malori che tuttavia non vengono meglio identificati o descritti.
L’anno seguente Phineas Gage morì in preda a tremende convulsioni che, ancora una volta, non troverebbero spiegazione certa. Dopo ventisette anni esatti dall’incidente, il corpo di Gage venne riesumato e il cranio venne donato ad Harlow che continuò a studiarlo fino al giorno della sua morte.
La leggenda e la scienza dietro al caso di Phineas Gage
L’incidente di Phineas Gage divenne famoso e poi di conseguenza molto approfondito nella storia delle scienze cognitive e delle neuroscienze. Gli scienziati cercavano le risposte alle seguenti domande: come aveva fatto il giovane a sopravvivere senza parti del cervello? E come era riuscito a riprendersi, riuscendo a compiere un lavoro complesso come quello di guidare le diligenze?
Certo, la forma fisica di Gage venne completamente ristabilita, almeno secondo Harlow. Ciò che colpisce di più di questa storia, tuttavia, furono le osservazioni del medico sul repentino cambiamento di personalità dell’uomo.
Nell’introduzione ho promesso di raccontare la storia dell’uomo che nacque due volte. Bene, non ho mentito. Phineas Cage prima dell’incidente era una persona definita per bene, con nessun particolare vizio, grande lavoratore rispettoso dei diritti altrui.
Dopo l’incidente, a parlare, muoversi e mangiare è un’altra persona. Un individuo che ha le fattezze di Gage, ma la personalità è differente. Anzi, completamente opposta.
La riabilitazione cognitiva ebbe successo: il paziente non aveva alcun problema a parlare, comprendere, ragionare e pensare. Ciò che l’uomo perse assieme a preziose parti di cervello e cranio, fu la capacità di pianificare. Di fare progetti e completare compiti sul lungo periodo.
Divenne inoltre impaziente, irrispettoso dei diritti altrui. Si spazientiva spesso e litigava con chi gli era vicino. Parenti, amici e conoscenti dichiararono, secondo le testimonianze raccolte da Harlow, che quell’uomo non era il Gage che conoscevano. Anzi, non era Gage per nulla…
Un caso sensazionale, un uomo che riesce ad andare avanti con la testa perforata e senza una parte importante di cervello. È veramente assurdo pensare che un incidente simile possa portare a cambiamenti diretti di personalità, eppure…
Quello di Phineas Gage divenne in breve il cranio più studiato al mondo. Dopo la riesumazione vennero eseguiti numerosi esperimenti di ricostruzione computerizzata, per indentificare le aree specifiche colpite dal bastone.
Identificare le aree esatte colpite avrebbe potuto rappresentare un grande passo avanti scientifico per comprendere meglio il funzionamento cerebrale.
Inoltre, fino ad allora si era certi che lesioni cerebrali avrebbero portato a deficit permanenti di base nella persona. Gage dimostrò che era possibile riprendersi.
La corteccia frontale è infatti associata alle cosiddette funzioni esecutive come la presa di decisioni, la pianificazione e la concentrazione. Funzioni che inizialmente riuscivano sempre più difficili a Phineas. Da un certo momento in poi, tuttavia, l’uomo sembra aver recuperato gran parte delle abilità cognitive.
A supporto di tale affermazione sono i lavori da lui svolti dopo la riabilitazione. Un paziente con lesioni cerebrali non potrebbe mai prendersi cura di cavalli e lavorare come conducente di diligenze. Impossibile.
Il tragico epilogo: morte e conseguenze legali
Un vero giallo che non trova spiegazioni, se non nella teoria della plasticità cerebrale. Secondo quest’ultima, infatti, il cervello si modificherebbe in base a stimoli esterni ed interni.
Le aree maggiormente attivate durante compiti e attività sarebbero più spesse, più grandi e maggiormente dense di neuroni. In caso di lesioni, la plasticità cerebrale sarebbe intervenuta permettendo al cervello di Gage di riprendersi dal punto di vista funzionale, ottimizzando la materia grigia rimasta per permettere all’uomo di recuperare le abilità indispensabili a lavorare e a sopravvivere.
O, più che sopravvivere… rinascere come un altro individuo dalla personalità opposta. Questa è la storia di Phineas Gage, che venne alla luce due volte, visse due volte, e nonostante la morte venne destinato all’immortalità, a vivere per sempre nei libri di neuropsicologia.
Per concludere
- La sopravvivenza straordinaria: Gage è sopravvissuto a un grave trauma cranico che ha fornito preziosi insight medici.
- Cambiamenti di personalità: l’incidente ha alterato significativamente la personalità di Gage, dimostrando il legame tra comportamento e aree cerebrali.
- Impatto sulla scienza: il caso di Gage è stato cruciale per lo sviluppo delle neuroscienze e della psicologia della personalità.
- Eredità educativa: i resti di Gage e gli strumenti dell’incidente sono stati utilizzati come potenti strumenti educativi nel campo medico.
- Influenza continua: la storia di Gage rimane un pilastro nell’insegnamento delle funzioni cerebrali e delle loro implicazioni comportamentali.